Retail & Exhibit: di cosa abbiamo parlato al workshop

Si è tenuto lo scorso 18 novembre, presso Decor Lab di via Tortona 37 a Milano, il workshop dal titolo Retail & Exhibit: l’evoluzione del punto vendita. Obiettivo dell’incontro dare una visione a 360 gradi dei settori più importanti per quanto riguarda l’evoluzione dei materiali, la ricerca di soluzioni innovative e la sperimentazione di nuovi concept.

Si è tenuto lo scorso 18 novembre, presso Decor Lab di via Tortona 37 a Milano, il workshop dal titolo Retail & Exhibit: l’evoluzione del punto vendita. Obiettivo dell’incontro dare una visione a 360 gradi dei settori più importanti per quanto riguarda l’evoluzione dei materiali, la ricerca di soluzioni innovative e la sperimentazione di nuovi concept.

Ha aperto i lavori l’intervento di Marco Zanardi, presidente di Retail Institute. Una fotografia del settore retail, tra dati economici e riflessioni sullo sviluppo di un comparto che rappresenta una fetta importante del Pil nazionale, con alcuni spunti di riflessione quali il tema della sostenibilità, della trasformazione fisica dello spazio a seguito della pandemia, la ricerca di nuove formule di coinvolgimento per trasformare l’atto di acquisto in una esperienza.

Arrigo Verzon, consigliere Asal Federlegno, ha invece delineato il profilo del settore degli allestimenti, certamente uno dei più colpiti dal momento pandemico. Tra ricerca di nuove prospettive di business, e una ripresa condizionata ancora dei dubbi e dai timori, il settore si è compattato, ha ricercato nuove forme di collaborazione e soprattutto prodotto un sistema sempre più professionale e virtuoso nel segno della sicurezza, dell’attenzione alla qualità e alla determinazione di nuovi parametri espositivi.

Il terzo intervento ha visto Laura Parisi, Lumio by Imprimendo, raccontare come la soluzione tessile unita alla luce sia uno strumento semplice, efficace e performante per plasmare gli spazi espositivi. Soluzioni di grande impatto visivo, accessibili a tutti, quindi anche alla fascia media di mercato che non ha a disposizione grandi risorse per rinnovare la propria immagine ma ha voglia di comunicare, esporre e arredare in un modo nuovo.

Il quarto intervento è stato impostato sulla sostenibilità, tema comunque ricorrente durante tutta la mattinata. Nico Fontana, Montecolino Spa, ha presentato il progetto di recupero e riciclo delle pavimentazioni tessili ad uso fieristico. Un modo per rigenerare le risorse primarie, non solo nel creare nuovi prodotti di uso quotidiano, ma creando un nuovo pannello appositamente studiato per il mondo delle esposizioni che unisce leggerezza, facilità di lavorazione e di montaggio (aggancio magnetico), con anima in materiale riciclato e due superfici planari adatte alla stampa digitale.

Dopo una breve pausa, Matteo Pastega, 3A Composites, ha proseguito nella proposta di soluzioni per il mondo exhibit contraddistinte da una attenzione per l’ambiente e il recupero delle materie prime. Leader nel mondo dei pannelli e delle lastre rigide, 3A Composites propone una gamma di nuovi prodotti con altissime percentuali di materia riciclata e riciclabile, senza rinunciare a caratteristiche quali leggerezza, stampabilità e facilità di lavorazione.

Nicola Landoni, Guandong, ha trattato il tema della plastica. Materiale demonizzato negli ultimi anni, ma ancora indispensabile per garantire prestazioni e costi sostenibili nel mondo retail ed exhibit. Quindi con la possibilità anche per le piccole realtà di accedere a una famiglia di materiali che permettono la trasformazione dell’immagine dello spazio. E non si tratta di plastica “cattiva”, ma di materie plastiche che nascono dal recupero delle materie prime, smaltibili e riutilizzabili, ma soprattutto studiate per non essere un prodotto usa e getta ma una risorsa riutilizzabile nel tempo.

Matteo Basso Ricci, One 4/CO.GE.IN., ha invece trattato il tema dell’integrazione tecnologica. Nella trasformazione del mondo retail verso una dimensione sempre più tecnologica e multimediale, le soluzioni domotiche e di gestione e analisi consentono di monitorare, studiare e dunque ideare soluzioni sempre più vicine ai bisogni e alle esigenze della propria clientela, offrendo anche quell’aspetto emozionale ed esperienziale sempre più ricercato nella distribuzione moderna.

Ha concluso i lavori Giovanna Spada, VSM Vetrinistica. Nella sua analisi del settore ha posto l’accento sul ruolo sempre più importante e spesso sottovalutato del Visual Merchandiser, un professionista in grado non solo di creare ambienti accoglienti e confortevoli, ma valorizzare il prodotto, metterlo al centro dell’attenzione. Perché lo scopo del punto vendita è quello di vendere, non di essere bello e basta, e il VM può applicare conoscenze e competenze tecniche specifiche che possono ottimizzare questa necessità, e diventare un partner di grande importanza per designer e progettisti.

 

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