Il negozio del futuro: tecnologie e soluzioni

Il 23 ottobre Allestire Decor Lab ha ospitato un workshop dedicato al mondo retail, cercando di evidenziarne le prospettive future e soprattutto analizzando quali tecnologie e soluzioni sono oggi a disposizione di professionisti e progettisti per differenziarsi e emozionare il cliente.

In effetti quello dell’emozione è stato il punto focale di tutta la giornata, che ha visto una serie di contributi che hanno mostrato le varie strade e direzioni di sviluppo per il negozio di domani.

Creare emozione

L’evoluzione della realtà aumentata

Il primo intervento, a cura di Stefano Bruno, Hovo Faber, partiva proprio da questo aspetto: creare emozione. Durante il suo speech sono state presentate alcune case history recenti che dimostravano come le tecnologie innovative sono importanti ma non fondamentali, e come sia possibile emozionare e creare fidelizzazione al brand anche con strumenti più tradizionali, basta avere un’idea, svilupparla nel modo corretto e trasferirla al giusto target. La tecnologia, intesa come sistemi audio/video e i diversi devices a disposizione svolgono poi un ruolo importante, ma solo perché in grado di valorizzare ulteriormente il concept emozionale.

Il secondo intervento ha visto protagonista la realtà aumentata, o meglio ancora l’immaterial reality proposta da Silvia Rinaldi di Sense. Riproduzioni realistiche di modelli tridimensionali diventano più veri del vero, grazie a un posizionamento virtuale in ambiente ma anche a un’interazione che permette quasi di percepirne peso e matericità.

Animazione di nuova generazione. Un progetto che trova applicazione in molteplici settori e che può essere usato sia come elemento di intrattenimento e per attrarre pubblico per spazi espositivi e di vendita, sia come strumento di lavoro per definire nuovi prodotti, ambienti e soluzioni, in condivisione in tempo reale.

Amplificare un ambiente

Il terzo intervento, a cura di Massimo Petrella di Tailoradio, ha mostrato alcuni esempi di integrazione di tecnologie per amplificare l’emozione e l’attrattività di un ambiente. Tailoradio infatti si occupa di creare una regia che mixa i diversi elementi e tecnologie, spesso già esistenti e disponibili all’interno di uno spazio di vendita o di esposizione, unendo luci, suoni e aromi per offrire una esperienza personale e dedicata al cliente.

Software e sensori sono infatti in grado di analizzare e comprendere la tipologia di pubblico che frequenta il negozio nei diversi orari e dunque far partire una programmazione di effetti ad hoc.

Le nuove frontiere dei beacon

Breve pausa e i lavori sono ripresi con l’intervento di Philipp Hennig, Sono Beacon, che ha illustrato le nuove frontiere dei beacon con il progetto SonoNet. Si tratta di coinvolgere, guidare e attrarre il cliente attraverso gli strumenti che utilizza abitualmente per le proprie attività, vale a dire smartphone e tablet, sia per offrirgli informazioni sia per coinvolgerlo emotivamente nell’esperienza d’acquisto.

Esperienza che all’interno del punto vendita continua grazie alle tecnologie Rfdi che permettono al pubblico di visualizzare contenuti multimediali su diversi supporti semplicemente interagendo con gli oggetti in vendita.

Livion, per il punto vendita e non solo

Emanuele Grosso ha invece parlato per CWS del sistema Livion, una piattaforma studiata e sviluppata proprio per il punto vendita e gli spazi espositivi (mostre e musei) in grado di gestire diverse tipologie di supporti multimediali e devices, operando anche come sistema di rilevamento dei flussi e di analisi del comportamento del cliente, per favorire la scelta delle migliori soluzioni da offrire e adattare gli scenari e le scenografie in modo preciso e efficace.

Dove va il negozio del futuro

Ha chiuso i lavori Mauro Oliva di Alpac, che ha ripreso il tema iniziale dell’emozione e del coinvolgimento del cliente mostrando vetrine, negozi e showroom di oggi e di ieri, confrontandoli a livello estetico e di funzione. In effetti il punto di partenza è la motivazione che porta un committente a investire nella creazione di un nuovo layout per il proprio punto vendita.

Stabilito che le motivazioni posso essere sostanzialmente due, o perché si vende meno o perché lo fanno tutti i competitor, Oliva ha mostrato come negli ultimi 15 anni il punto vendita sia diventato sempre più scenografico ed emozionale, dove il prodotto è sempre meno protagonista a vantaggio del brand e di un’immagine originale. Certo si tratta principalmente dei grandi brand internazionali: ma è anche vero che questa tendenza poi arriva anche ai piccoli punti vendita, in maniera più limitata e con meno investimenti.

Un intervento che ha permesso di aprire un breve dibattito con il pubblico in sala, interrogandosi su quale sarà il negozio del prossimo futuro, quali le tendenze che verranno seguite, quali le tecnologie. Domande difficili a cui dare risposta, se non evidenziando come, pur se a velocità diverse e con più o meno investimenti, tutto il comparto retail stia cambiando, ma sostanzialmente perché è il consumatore che cambia, sia a livello di abitudini di acquisto che di bisogni.

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